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Vanessa Delbarba e Alessandra Novelli, nostre collaboratrici, ci descrivono 1971 – L’anno in cui la musica ha cambiato tutto, uno degli Apple Originals disponibili su Apple TV +.

Dice David Hepworth, autore del libro “1971 – L’anno d’oro del rock” sui cui si basa questa serie: «il 1971 segna l’inizio dell’era post-Beatles. […] C’era dunque lo spazio da occupare che un tempo era appartenuto ai Beatles, una corona vacante da assegnare, con un sacco di gente che aspirava a impossessarsene. E tutto questo accadeva in un periodo in cui si iniziavano a vendere quantità di dischi mai viste prima. E nel 1971 accaddero tantissime cose che avrebbero avuto conseguenze di lungo termine. Ecco perché ho scritto del 1971: per l’enorme mole di cose che avvennero e che ne fecero un anno speciale».

Gli eventi di cui scrive e che ritroviamo nella serie si riferiscono all’ambiente angloamericano e spaziano tra politica e musica, a partire dallo scioglimento dei Beatles (dicembre 1970): la guerra in Vietnam; l’introduzione alla cultura queer, le proteste civili per i diritti della comunità afroamericana; l’ascesa del reggae, l’uso dei sintetizzatori e tanto altro. Questo scenario così complesso è raccontato dalla voce di artisti, produttori e giornalisti protagonisti di quella rivoluzione (che) non sarà trasmessa in tv (per dirla alla Gil Scott – Heron), ma che crescerà passando di bocca in bocca intonando una canzone.

L’AUDIODESCRIZIONE

 

Occuparsi di questo prodotto è stato molto interessante non solo per le difficoltà tecniche, per noi stimolo e sfida costante, ma anche per il taglio emotivo dato alla serie. Si affrontano temi come il razzismo, il sessismo, la droga e la violenza senza sconti e senza censure. Alcuni retroscena drammatici, come gli abusi fisici e verbali subiti da Tina Turner per mano del compagno Ike, vengono narrati mentre scorrono immagini in forte contrasto con quanto raccontato. Il divario tra “reale“ e “spettacolo” alimenta, quindi, quel disincanto che rende i versi delle canzoni trattate ancora più potenti e incisivi. La musica di sottofondo, e allo stesso tempo protagonista della storia, è composta da pezzi iconici di quell’anno e alcuni versi delle canzoni compaiono e scompaiono a ritmo del pezzo, come parte di un collage dinamico. Le testimonianze sono tratte da audio originali dell’epoca e da immagini estrapolate da telegiornali, interviste e trasmissioni tv a cui si uniscono titoli di giornale, animazioni e sottotitoli.

 

Come audiodescrittrici è nostro dovere riportare il rapporto tra immagine e audio e trascrivere, dove possibile, tutti i sottotitoli e le didascalie che compaiono in sovraimpressione senza coprire il parlato. Che fare quando i sottotitoli sono i versi di una canzone? Un’ulteriore sfida è stata descrivere icone del mondo della musica e non solo. Come raccontare i concerti di Alice Cooper? E le esibizioni di David Bowie? Le voci e le testimonianze dei protagonisti dell’epoca ci hanno permesso di far dialogare battute e descrizioni, permettendo al fruitore finale di avere il maggior numero di dettagli possibile.

Ecco un esempio. In un episodio Tony Zanetta, tour manager di Bowie racconta: “Non era ancora una star, era un ragazzo ed era anche un po’ strano, perché poi si metteva a fare questa cosa del mimo ed era una cosa veramente ridicola!”. L’audiodescrizione segue così: “Bowie mima due forbici che gli aprono il petto […] e finge di srotolarsi l’intestino”. In un altro episodio, il bassista degli Alice Cooper racconta: “Alice aveva dei ragni sugli occhi fatti con il trucco”. Intanto, scorrono le immagini di un concerto dell’epoca audiodescritte così: “Su un palco, Alice agita un tridente in aria. Indossa un telo rosso avvolto intorno alla testa e alle spalle”. Quello che è certo è che questi personaggi e le loro musiche hanno costruito un pezzo di storia, con le loro eccentricità e con il loro impegno politico e sociale. La loro musica risuona ancora nelle nostre orecchie e sarà capitato a chiunque di canticchiare una canzone senza conoscerne il testo, passato in secondo piano a favore del motivetto orecchiabile. Che sia o meno una canzone tra queste, siamo certe che “1971- l’anno in cui la musica ha cambiato tutto” vi sorprenderà.

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